Collana in resina ispirata al cocktail Angelo Azzurro
A lungo, le sue origini sono state incerte e nebulose: c’era chi credeva che il nome derivasse dalla sua capacità di ‘far volare’ per il suo alto grado alcolico e dall’inconfondibile colore blu dato dal Blue Curaçao. Altri hanno visto nel suo sapore una variante del Blue Lagoon, nato negli anni Cinquanta e chi l’ha ritenuto un omaggio a Marlene Dietrich che così aveva intitolato il suo film del 1930
Ma l’Angelo Azzurro è un cocktail eccezionalmente longevo e che ha resistito dal 1980 ai primi anni 2000 diventando il cocktail simbolo delle discoteche insieme ai vari “Invisibile” e “B52” .
Pare sia di origini romane, nate in un omonimo locale simbolo delle prime serate LGBTQ+
che in quegli anni ha rappresentato una delle sedi del movimento di liberazione rainbow e ha dato sfogo alla voglia di evasione facilitandola con un cocktail che, a poche lire, portava davvero a mollare ogni freno.
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